REVIEW | Connessi all'Opera

by Roberto Mori

Per fortuna, dall’orchestra arrivano le atmosfere e i colori che la scena non riesce a definire. Daniele Rustioni legge Tosca non come un’opera verista ma come un dramma proiettato nel Novecento, riportando in primo piano quella ricchezza sinfonica che ridisegna di continuo il tessuto emotivo dell’opera.

Il direttore, attraverso un fraseggio ampio e mai forzato, con tempi non stringati ma sempre funzionali, riesce a garantire la continuità drammatica e musicale che Puccini esige, restituendo sia la tensione del noir che le morbidezze liriche e sentimentali. L’orchestra svela dettagli inediti e alterna sinuosità e dolcezze a momenti di grande drammaticità, mantenendo sempre un equilibrio con le voci che consente al canto di conversazione di emergere con naturalezza. L’approccio di Rustioni dimostra come il rispetto della partitura possa convivere con l’intensità emotiva: dalla buca emerge tutta la modernità orchestrale pucciniana che anticipa il linguaggio cinematografico, restituendo all’opera l’attualità che la regia cerca invano sul palcoscenico. Alla fine, resta la sensazione che questaTosca trovi nella direzione musicale la bussola interpretativa più coerente.

In sintonia con la lettura di Rustioni, Chiara Isotton disegna una Tosca centrata sul canto, lontana da eccessi veristici e facili effetti...”

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