Rustioni gran direttore per l’ inaugurazione del Festival Respighi
Photography by Andrea Ranzi
Article by Giuseppina La Face from Music Paper
“… a Bologna, al Teatro Manzoni: il Sacre ha aperto la quarta edizione del Festival Respighi, in un concerto che lo ha accostato alle Fontane di Roma e ai Pini di Roma del compositore bolognese. Daniele Rustioni ha sostituito Zubin Metha, impedito da ragioni di salute, ed è stato un gran successo.
Il direttore milanese fa una lettura analitica del Sacre: le “voci” degli strumenti sono chiare, robuste, nitide. Anche negli intrichi, i timbri si stagliano uno ad uno, invece di combinazioni pastose sonorità graffianti, dure, decise. Il gesto è imperioso, generoso, sempre evocativo. L’assolo incantato del fagotto che apre la partitura non arriva sottovoce, si presenta quasi “solido’”. Niente indugi, niente esitazioni, in questa interpretazione: la partitura è netta, squadernata davanti agli orecchi.
Rustioni è un gran direttore. Mano sinistra e destra in sovrana autonomia, e però strettamente collegate. Costante la carica nervosa, elettrica, che incalza i musicisti e cattura l’uditorio. Chapeau.
L’Orchestra del Comunale risponde spavalda, percussioni, legni e ottoni in forma smagliante, qualche raro screzio nell’intonazione degli archi passa inosservato nella fusione complessiva.
Ed è proprio questa fusione a sancire la bellezza sonora di due multicolori pagine sinfoniche di Respighi che tuttora “tengono”: le Fontane (1916), scrittura sospesa tra timbri rarefatti e accumuli sonori, sempre sull’orlo del descrittivismo; i Pini (1924), più spettacolari, monumentali, epici.
È un linguaggio orchestrale spiccatamente modernistico, tra Debussy e Richard Strauss, non senza una vena russa, memore dei Quadri di un’esposizione di Musorgskij (Respighi li avrà sentiti nella versione orchestrale di Maurice Ravel, di un anno prima o poco più?). Bella anche qui l’esecuzione di Rustioni: drammatica al punto giusto, sensibile nei momenti di delicatezza e di scioglimento.
Una serata di gran livello, che fa del Festival Respighi un punto di eccellenza nell’autunno musicale bolognese. Si dev’essere grati agli organizzatori nonché ai sostenitori, Pelliconi e AlfaSigma, veri grandi mecenati della musica di qualità a Bologna.”